Hai presente quel momento in cui stai guardando un documentario e una voce calma e precisa ti guida lungo un bellissimo viaggio alla scoperta di nuovi mondi e nuove curiosità?
Ecco, quella voce fuori campo viene definitiva voice over, o anche speakeraggio, e ha lo scopo di narrare e commentare le immagini che vengono visualizzate sullo schermo. Ma andiamo per gradi e scopriamo, nei dettagli, cos’è il voice over e quali sono gli aspetti da tenere in considerazione per realizzare un lavoro di qualità.
Per definizione, il voice over è appunto una voce sovrapposta a un’altra, oppure a delle immagini. Gli scopi e finalità di utilizzo sono diversi.
Sicuramente, come già anticipato, il voice over viene utilizzato spesso per narrare le immagini di un documentario, raccontare una storia e fare un salto indietro nel tempo. In questo modo, è possibile fornire allo spettatore ulteriori dettagli storici, culturali o scientifici che non sono immediatamente riconoscibili attraverso le sole immagini.
Se invece pensiamo al discorso dell’accessibilità, il voice over può essere di grande aiuto a persone con disabilità visive, in quanto chiarisce e spiega il video o le immagini che passano a schermo.
Questa tecnica è poi utilizzata anche per spot pubblicitari in quanto voce narrante che presenta il prodotto in questione, eventuali avvertenze e indicazioni, ma anche come maggiore aiuto durante un percorso di e-learning dove la voce fa da supporto al materiale didattico presentato dalle diapositive.
Lo speakeraggio, o voice over appunto, è fondamentale anche per una questione marketing in quanto mira a internazionalizzare i prodotti, promuovendone la vendita in altri mercati rispetto a quello d’origine.
Infine, in merito al concetto di “voce sovrapposta”, a volte si parla di voice over anche quando stiamo guardando un programma televisivo straniero e la voce italiana è semplicemente sovrapposta all’originale, che può comunque essere ascoltata in sottofondo.
Spesso si è portati a confondere il concetto di voice over con quello di doppiaggio. In realtà, esistono delle differenze sostanziali fra i due che riteniamo opportune esplicitare affinché ti sia tutto più chiaro, sia in qualità di professionista che di spettatore.
Stando a quanto detto poco fa, possiamo iniziare a delineare una prima e fondamentale differenza tra doppiaggio e voice over. Se quest’ultima si considera una voce sovrapposta a un’altra, nel doppiaggio la traccia audio in lingua originale viene completamente sostituita da un’altra nella lingua d’arrivo. È quanto accade con i film o le serie TV straniere, delle quali possiamo comodamente fruire in lingua originale grazie al prezioso lavoro dei doppiatori, senza dover necessariamente leggere i sottotitoli né seguire il filo del discorso “disturbati” da una seconda voce di sottofondo. Inoltre, la voce doppiata mantiene la stessa sfumatura parlata dell’attore originale ed è per questo che lo spettatore quasi non percepirà che si tratta di un doppiaggio.
Oltre a quanto detto nei paragrafi precedenti, il voice over, non dovendo riprendere emozioni né tantomeno seguire il labiale dell’attore, prevede una realizzazione sicuramente molto più veloce e, di conseguenza, anche costi inferiori rispetto al doppiaggio. Va da sé che sia un ottimo alleato per l’internazionalizzazione dei prodotti, in quanto per un brand sarà molto più semplice avvalersi di professionisti che si occuperanno del voice over in tutte le lingue richieste, così da raggiungere facilmente un maggior numero di mercati target nel minor tempo possibile e con un budget ridotto. Assicura così una maggiore flessibilità, sia per la realizzazione di contenuti in diverse lingue sia per l’adattamento di campagne e spot pubblicitari a diversi formati video e piattaforme social e non.
I professionisti che lavorano ai voice over che ascolti quotidianamente posseggono delle competenze ben precise. Infatti, si richiede che la voce del professionista in questione sia chiara, con un’ottima dizione e priva di eventuali cadenze dialettali o accenti di vario genere. Come nel nostro caso, ossia quando i professionisti offrono servizi di voice over in più lingue, è indubbio che gli stessi siano in possesso di competenze linguistiche consolidate, nonché di un’ottima pronuncia nella lingua di cui si occuperanno. Sebbene non stiamo parlando di doppiaggio, e quindi la voce non deve riportare emozioni o sensazioni, il professionista che si occupa di voice over deve essere in grado di modulare la propria voce a seconda della destinazione finale del suo lavoro. Ricordiamo, infatti, che il voice over può essere destinato e adattato a varie piattaforme o formati video. Con modulazione, si intende sia il tono di voce sia il ritmo della narrazione. Per fare un esempio, basti pensare alle pubblicità dei farmaci alla fine delle quali la voce ha un ritmo decisamente più sostenuto nel ricordarci di “leggere attentamente il foglio illustrativo”.
Senza ombra di dubbio, un qualsiasi professionista che si rispetti deve innanzitutto sapere rispettare le esigenze e le richieste dei propri clienti, soprattutto a livello stilistico.
Il voice over è quindi una tecnica che fa ormai parte del nostro quotidiano e noi di LingoSpell siamo orgogliosi di poter offrire questo servizio ai nostri clienti. In qualità di agenzia di traduzione, poniamo grande attenzione in tutto ciò che riguarda il voice over multilingue.
Come avrai capito, dedicarsi allo speakeraggio di un video, anche se di pochi secondi, richiede attenzione, studio e tecnica, ed è per questo che dovresti affidarti sempre a dei professionisti in grado di garantire contenuti e lavori di qualità. Speriamo di aver fatto chiarezza su cos’è il voice over, nonché di averti presto tra i nostri clienti.
Facciamo quattro chiacchiere, senza impegno!
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